Rifondazione Comunista Pisa e Versilia contrarie ad affidare ai comuni le competenze sulle aree limitrofe nel Parco San Rossore
La discussione sul Piano Strutturale, e in particolare la questione proposta dalla Regione e dal Presidente del Parco Bani di affidare le aree limitrofe del Parco stesso ai Comuni, presenta politicamente posizioni ambigue e poco chiare: nei territori investiti dalla proposta di trasformazione del regolamento del Parco, con la cessione delle competenze ai Comuni, i Sindaci e le Giunte interessati (delle destre eversive e del centrosinistra moderato) hanno tentato un rinvio della decisione mostrando le difficoltà politiche ad approvare questo nuovo regolamento, ma senza esprimere una netta e definita posizione di contrarietà.
La cessione delle competenze del Parco che vengono affidate ai Comuni, elimina di fatto quella forma di “cuscinetto” al confine con l’area protetta del Parco, a ulteriore “protezione” dei territori attigui al Parco stesso.
La decisione politica della Regione, affidata all’iniziativa del Presidente del Parco Bani, rimodella la gestione delle aree di parco e delle aree demaniali: la nostra opposizione si fonda sulla necessità di preservare le aree protette e quelle limitrofe, per evitare che i Comuni possano decidere di sfruttare queste zone di confine a fini turistici e speculativi, col rischio di cementificazione e snaturamento di preziosi ecosistemi e di delicati equilibri floro-faunistici.
Va ricordato inoltre che la nuova base dei Carabinieri avrebbe dovuto essere situata dentro il Parco di San Rossore-Coltano-Massaciuccoli, e ancora ci sono ipotesi per collocarla dentro l’area del CISAM che già occupa parte di area protetta, a dimostrazione della totale mancanza di attenzione e sensibilità alle questioni ambientali (oltre ai temi della guerra e della demilitarizzazione dei territori) che le forze di destra e del centrosinistro a trazione PD dimostrano.
Infine, sarebbe opportuno conoscerne il bilancio e i contributi che il Parco riceve dallo Stato, perché la gestione pare segnata da una insufficienza di risorse economiche adeguate.
In conclusione, le Federazioni di Pisa e Versilia-Massarosa dichiarano la piena contrarietà al nuovo regolamento, per mantenere la fruizione delle zone di confine secondo le regole del Parco e preservarne integralmente la ricchezza ambientale da qualsiasi speculazione edilizia e di cementificazione.