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Comitato politico regionale PRC toscano di domenica 29 giugno. Gli odg approvati o assunti

simbolo prc
  1. ODG CONTRIBUTO ECONOMICO FEDERAZIONI A COMITATO POLITICO
    REGIONALE

    Ricordato che il comitato politico nazionale, considerata la grave situazione economica e
    debitoria del partito, ha approvato l’amento della quota delle tessere da destinare al
    nazionale. DI fatto i tre euro prima destinati ai comitati politici regionali sono stati
    incorporati nel contributo al nazionale;
    rilevato che il comitato politico regionale pur avendo già adottato in questi anni una
    riduzione radicale di tutte le spese oggi non ha più – anche a causa di un pregresso che è
    in via di risoluzione con una corresponsione a lungo termine – fonti di finanziamento certe
    anche per dare risposte a importanti impegni come la prossima campagna elettorale
    regionale;
    tenuto conto della grave situazione di difficoltà finanziaria che caratterizza anche i bilanci
    delle federazioni;
    Il cpr del prc toscano
    riconosce, un impegno di 2 euro a tessera 2025 da destinare al bilancio del comitato
    politico regionale. Approvato

    2) ODG Per una coalizione plurale e unitaria alterativa al centrodestra e centrosinistra

    Evidenziato
    Che le prossime elezioni regionali in Toscana si terranno – salvo diversa deliberazione
    nazionale in una finestra temporale di due mesi a partire dal 20 settembre 2025.
    Ritenuto di doversi preparare all’ipotesi più ristretta di finestra temporale al fine di avere
    tempi congrui per la raccolta delle firme necessarie per collegio elettorale;
    Ricordato che la data delle votazioni sarà definita con decreto regionale, e solo da quel
    momento conosciuta, e che dovremo presentare tutta la documentazione formale, –
    comprese le firme autenticate e corredate di certificato elettorale, entro i 30 giorni
    antecedenti la medesima data delle votazioni (consegna da prevedere primi di settembre
    );
    Che il presidente Giani ha indicato alla stampa che le possibili date per il passaggio
    elettorale siano il 12 o 19 ottobre anche se ad oggi, non essendo stato emanato nessun
    decreto regionale in tal senso, un intervento sovraordinato nazionale non si possa
    escludere
    Che quindi i tempi per la definizione della proposta politico elettorale sono ristrettissimi.
    Ricordata la politicamente infame legge elettorale vigente, costruita per rendere
    particolarmente difficile l’elezione delle forze più piccole che impone una soglia di
    sbarramento del 5% per le liste non in coalizione, 3% per le liste in coalizione con
    sbarramento del 10 % per la coalizione
    Sottolineato altresì che per ostacolare ulteriormente il rinnovamento e l’elezione di nuovi
    soggetti politici o sociali la raccolta di firme per presentarsi è necessaria solo per le forze
    politiche non presenti nel consiglio regionale uscente!
    Ricordato e coerentemente condiviso:
    che già l’ultimo cpr prima del congresso regionale del partito aveva largamente condiviso
    la necessità di una presentazione elettorale in alternativa alle destre e al centrosinistra
    che il documento politico largamente approvato al congresso del 18 maggio us aveva,
    ribadendo tale collocazione alle prossime elezioni regionali, affermato fra l’altro:
    “L’obiettivo è costruire insieme a noi una alternativa politica a cominciare dal promuovere
    pratiche unitarie con tutti quei i soggetti che nella società fanno opposizione alle politiche
    antipopolari di governo sia regionale che nazionale”… “possiamo così costruire una nostra
    collocazione a livello elettorale, che sia alternativa alle politiche di destra e del
    centrosinistra caratterizzate dall’impostazione liberista.” ….”In questo contesto, il PRC
    toscano si impegna a promuovere lavoro politico ed alleanze elettorali con tutte i soggetti e

    le forze politiche disposte a costituire un polo di sinistra alternativo e più ampio possibile a
    questo sistema di potere e antagonista alla destra. ” …”Come comunisti ci impegniamo a
    costruire una alternativa di sinistra e antiliberista, anche con quelle forze con cui spesso,
    in varie realtà locali abbiamo costruito esperienze politico-elettorali vincenti alle ultime
    tornate amministrative in Toscana.”
    Richiamati e condivisi i contenuti di merito relativi ai punti politico programmatici presenti
    nel comunicato della segreteria regionale del 23 giugno us con particolare riferimento alla
    costruzione di una proposta elettorale ampia e unitaria che si caratterizzi per il no alla
    guerra, all’economia militare, alla militarizzazione della Toscana, al riarmo europeo e
    conseguentemente ai suoi nefasti impatti sul welfare, sanità, ambiente e lavoro.
    Riconosciuto che la segreteria ha promosso una serie di incontri tra forze politiche, forze
    di sinistra all’opposizione in Consiglio Regionale, liste di cittadinanza ecc – sulla base dei
    contenuti sovracitati con l’obiettivo di costruire quella alternativa in Toscana ampia e
    unitaria che si contrapponga con forza alla guerra, alla corsa al riarmo, alla
    militarizzazione dei territori, che come conseguenza avranno per finanziarsi l’azzeramento
    delle risorse per il welfare e l’acuirsi delle politiche anti popolari portate avanti anche in
    Toscana
    Preso atto della sostanziale condivisione dei punti programmatici esposti e condivisi già
    unitariamente in esperienze civiche e in pratiche di lotta ma che vi è ancora al momento
    un impedimento ad assumere a livello regionale – da parte di qualche forza politica – una
    chiara scelta politica di collocazione all’opposizione segnalando così una vivace
    discussione tra gruppi territoriali e dirigenza nazionale
    Evidenziato
    Che la necessità di una scelta di compagine elettorale ha tempi strettissimi pena
    l’impossibilità di presentarsi alle elezioni regionali e che quindi nessuna forza
    potenzialmente interessata può far sforare i tempi di raccolta firme pena determinare l’
    impossibilità di presentazione alle elezioni
    Che ci è stata riconosciuta da tutti I soggetti incontrati la condivisione delle nostre proposte
    politico programmatiche e la generosità del nostro sforzo per la costruzione di una
    proposta
    Che ad ora non si possano definire i confini della proposta a causa, in particolar modo, di
    elementi di dilazione temporale nella definizione della medesima portati avanti da più di un
    soggetto audito, in qualche caso favorito – a differenza fra gli altri del prc – dal non dover
    raccogliere le firme per potersi presentare alle elezioni
    Che la presenza del partito vada valorizzata anche con un richiamo esplicito del simbolo
    del partito nel simbolo con cui ci presenteremo alle elezioni regionali
    Il cpr del prc toscano
    Impegna la segreteria regionale a proseguire il lavoro di costruzione della proposta
    politico elettorale più larga e unitaria possibile con tutte le forze politiche e sociali e con
    liste civiche ad oggi incontrate con cui ci presentarsi alle elezioni regionali, rifuggendo di
    veti che precludano il profilo alternativo e unitario della lista;

    di chiudere tale lavoro nel più breve tempo possibile al fine di lavorare alla definizione del
    simbolo, (anche avvalendosi di esperti grafici) che della composizione delle liste elettorali
    per collegio, e quindi avviare la raccolta di firme e la loro autenticazione;
    di verificare la possibilità di avere il Nostro simbolo sulla scheda elettorale nonostante le
    formule di alleanza che realizzeremo, anche grazie ad incontri con grafici ed esperti della
    legge elettorale per un loro contributo per la migliore presentazione del partito alle elezioni
    di proseguire con lo stesso spirito inclusivo, largo, e non settarlo che ha contraddistinto il
    lavoro della segreteria e del partito tutto in vista dell’appuntamento elettorale;
    di prevedere la presentazione in autonomia del Prc con una propria lista alle elezioni
    stesse qualora ravvisasse l’impossibilità di convergenze definitive con altre forze politiche;
    la lista a cui darà vita rifondazione comunista dovrà comunque essere articolata e unitaria
    con le liste civiche e realtà locali con cui abbiamo partecipato con successo alle elezioni
    comunali lanciando una assemblea pubblica regionale che dia visibilità alla proposta
    politica;
    di presentare un programma di informazione e diffusione della coalizione elettorale a cui
    partecipa il partito e di valorizzazione dei propri candidati:
    Il cpr quindi impegna la segreteria regionale a perseguire questa strada con l’impegno
    altresì di riconvocare il cpr a brevissimo per ratificare le scelte dovute, se possibile. Approvato

    3) ODG USCIRE DALL’ANGOLO.
    Per una lista plurale, della pace e dei diritti alle elezioni regionali in Toscana.
    LA CORNICE DENTRO CUI CI MUOVIAMO.
    Il contesto internazionale che viviamo è segnato da un dispositivo strutturale di guerra. La
    fase della crisi capitalistica attuale vive oggi la guerra come principale modalità di
    riproduzione. L’escalation è in corso: il piano di riarmo europeo e il piano NATO di
    aumento al 5% sul PIL delle spese per difesa e sicurezza evidenziano l’esplicitazione della
    crisi egemonica statunitense e la subalternità della quasi totalità della governance
    dell’Unione Europea rispetto agli USA di Trump. In questo quadro lo spostamento di
    risorse dalle politiche sociali al riarmo aggraverebbe la situazione di difficoltà in cui
    versano alcuni servizi pubblici, a cominciare dalla sanità.
    Sul fronte interno il governo Meloni chiarisce giorno dopo giorno l’orientamento di classe
    che informa la sua azione. Autoritarismo, securitarismo, asservimento totale alle politiche
    guerrafondaie USA e NATO. Un governo pericoloso e regressivo che deve essere al più
    presto mandato a casa.
    Gli ultimi studi Istat sulla Toscana mostrano l’aumento delle disuguaglianze territoriali: i dati
    su occupazione, reddito e servizi in alcune provincie come Massa Carrara e Grosseto
    mostrano l’allargamento di una frattura sociale che neppure la Toscana può più
    nascondere. L’altra faccia della sanità d’eccellenza è un numero di posti letto ogni 10.000
    abitanti inferiore alla media nazionale e problemi strutturali di liste d’attesa. Secondo
    l’ultimo rapporto Irpet il 58% delle famiglie toscane ha difficoltà ad arrivare alla fine del
    mese. Il disagio abitativo è in forte crescita e rischia di tradursi in un’emergenza sociale
    sempre più ampia. Solo il 3% delle famiglie toscane ha accesso ad alloggi pubblici (ERP)
    con una domanda potenziale di 124.000 nuclei di cui 53.000 in povertà assoluta.
    Continua la dismissione e il disinvestimento sull’intero comparto produttivo e industriale.
    Qui solo un cenno al caso GKN e ai molti tavoli di crisi aperti in tutta la regione. Come è
    utile segnalare, con l’urgenza di approfondire e intervenire, tutto il comparto del tessile di
    Prato.
    In questo quadro la Toscana attrae risorse ingenti per faraonici progetti militari. Solo nella
    provincia di Pisa e di Firenze sono previsti nei prossimi anni spese per quasi 1 miliardo di
    euro per infrastrutture legate alla difesa. Un ventesimo di una finanziaria: numeri che
    caratterizzano la portata dell’investimento militare su tutta la regione.
    ELEZIONI REGIONALI. CHE FARE?
    Secondo una lettura riduzionista delle elezioni, queste devono essere usate
    strumentalmente per ottenere visibilità. Il problema della rappresentanza, secondo questa
    visione, è subordinato ad altri elementi propri delle politiche populiste. Rifondazione
    comunista non sta su questo piano.
    Crediamo invece che porsi in termini di rappresentanza sia vitale. In questi anni l’assenza
    di un nostro riferimento all’interno del consiglio regionale ha depotenziato prima di tutto le

    molte vertenze di movimento aperte in tutta la regione: da quelle ambientali, a quelle del
    lavoro, a quelle per la pace. In secondo luogo un rappresentante in consiglio regionale
    aiuta a dare visibilità al partito sul piano regionale, a tessere relazioni e a intervenire
    concretamente sulle vertenze avendo strumenti concreti di azione e possibilità di reperire
    ogni tipo di informazione velocemente. Inoltre, fatto della più assoluta importanza, uno o
    più rappresentanti istituzionali in regione, garantirebbero la vita e il rilancio materiale del
    partito, oggi messo seriamente in discussione su tutti i livelli.
    Non è necessario creare gerarchie tra il piano sociale e quello istituzionale per capire che
    sono entrambi necessari per un partito che pone l’elemento trasformativo come prioritario
    rispetto a quello propagandistico.
    Per questi motivi è necessario analizzare a fondo il tipo di società che intendiamo
    rappresentare e predisporre la più funzionale proposta politico elettorale. Rifuggire
    dall’idea auto consolatoria di fare un collage identitario delle debolezze oggi in campo e
    costruire un percorso plurale e unitario che sia radicale e accogliente. Le molte esperienze
    di cittadinanza di questo tipo (in particolare in Toscana) hanno dimostrato il potenziale
    espansivo di questa formula, che lungi dall’essere di per sé corretta o automaticamente
    trasportabile sul piano regionale, ci darebbe le migliori condizioni per arrivare ad un
    elettorato che oggi è conteso con AVS e 5 Stelle e in parte anche con il PD. Una proposta
    che sappia toccare le corde di quel 50% di elettorato disilluso, stanco, che ha
    abbandonato ogni fiducia verso lo strumento della politica.
    Una proposta che deve essere lanciata all’interno dello spazio pubblico, proponendo
    un’assemblea aperta in tale senso, coinvolgendo immediatamente tutti i soggetti nazionali
    e locali che riteniamo essere interessati a costruire con noi questo percorso.
    Il posizionamento del nostro partito è sempre stato chiaro: una proposta politica fuori dal
    bipolarismo centrodestra centrosinistra, che provi fino all’ultimo a costruire ponti con chi
    non ha già deciso, ideologicamente, di accordarsi con Giani. A cominciare da quelle
    realtà dove condividiamo diversi percorsi positivi in svariate città grandi e piccole, molte
    delle quali con la presenza fattiva del movimento 5 stelle . Ma indipendentemente
    dall’alchimia che troveremo e dalle disponibilità degli altri soggetti il parti to ha la necessità
    di strutturare immediatamente il suo progetto autonomo. Le condizioni oggettive per far
    crescere questo progetto possono non essere a nostro favore ma abbiamo il dovere di
    provarci con lo spirito che ha sempre contraddistinto Rifondazione Comunista: radicalità,
    apertura, visione.
    Usciamo dall’angolo, il mare aperto è il nostro terreno di battaglia, costruiamo la
    lista della pace e dei diritti in Toscana. Approvato

    4) ODG AGRICOLTURA, AMBIENTE E LAVORO RURALE IN TOSCANA: RIFONDARE IL
    LEGAME TRA LOTTA DI CLASSE E DIFESA DEL TERRITORIO
    Premessa
    La crisi del settore agricolo, aggravata dalle politiche neoliberiste europee e nazionali, ha
    colpito duramente anche la Toscana. In un contesto in cui l’agroindustria e la GDO
    dominano, i piccoli produttori, i braccianti e i lavoratori agricoli sono ridotti alla marginalità,
    stretti tra debiti, precarietà e abbandono delle aree interne. A tutto ciò si aggiunge la
    devastazione ambientale causata da monocolture, pesticidi, inquinamenti e cambiamenti
    climatici.
    Il nostro partito ha il dovere di riportare la questione agricola al centro del conflitto di
    classe, denunciando le sfruttamento nei campi e la sottomissione della produzione
    alimentare alle logiche del profitto. La Toscana non è un’eccezione: dietro il marketing dei
    “borghi”, della “bellezza” e dei “sapori”, si nascondono la desertificazione dei servizi, la
    precarietà di vita nelle campagne e lo smantellamento della sovranità alimentare.
    Contesto Regionale
    Le mobilitazioni del settore agricolo nella nostra regione hanno mostrato come l’agricoltura
    possa ancora essere un terreno di scontro centrale in un progetto politico coerente,
    popolare e di classe. In Toscana le crisi dei servizi pubblici nelle aree rurali vanno raccolte
    e rilanciate come vertenze territoriale generale.
    Proposte operative
    Il Congresso Regionale impegna il partito a:

    1. Costruire vertenze territoriali unitarie nelle zone agricole e interne della Toscana,
      partendo da una mappatura delle situazioni di crisi e promuovendo assemblee popolari,
      facendo convergere le istanze di braccianti, piccoli produttori, sindacati di settore,
      associazioni ecologiste, reti solidali, e diffondendo informazioni sulle mobilitazioni già in
      essere che ci vedono attivi sui territori (come quella a fianco della rete “Cambiare il
      campo” contro gli OGM TEA)
    2. Sostenere le lotte contro le politiche neoliberiste della PAC (Politica Agricola
      Comune) e del governo Meloni, rilanciando una battaglia per la sovranità alimentare e
      contro il modello agroindustriale.
    3. Rimettere al centro del nostro intervento politico il lavoro agricolo e rurale,
      riconoscendolo come parte della classe lavoratrice, valorizzando i migranti sfruttati nel
      settore e combattendo il caporalato e la precarietà con strumenti di autoorganizzazione.
    4. Denunciare la “gentrificazione verde” della campagna toscana, che, sotto il marchio
      delle “eccellenze”, espelle residenti e lavoratori per fare spazio a un turismo e a una
      rendita fondiaria incompatibili con la giustizia sociale e ambientale.
    5. Organizzare una Conferenza regionale PRC su agricoltura e territori rurali, come
      spazio di elaborazione politico-programmatica autonoma e di costruzione del conflitto, con
      il coinvolgimento di compagne e compagni attivi nei movimenti per la giustizia climatica,
      contadina e per i beni comuni.
    6. Costruire una piattaforma regionale ecosocialista, contro il consumo di suolo,
      l’agribusiness, i pesticidi e la desertificazione dei territori.
    7. Contrastare il disegno reazionario di destra nelle campagne, che strumentalizza il
      malcontento agricolo in chiave corporativa e fascistoide. Rifondazione deve essere una
      presenza reale tra i lavoratori agricoli, le comunità rurali, i territori devastati, con parole
      d’ordine chiare, antifasciste e di classe.
    8. Sviluppare programmaticamente il sostegno a forme di filiera corta e mercato diretto
      gestito dagli agricoltori.
    9. Inserire tra le proprie linee programmatiche il blocco della trasformazione di
      destinazioni d’uso agricole produttive verso forme di agrovoltaico che stravolgono il
      territorio.

    La Toscana ha bisogno di un partito comunista presente nelle contraddizioni reali dei
    territori. La crisi del settore,, agricolo è causata del capitalismo stesso: solo la lotta per la
    riconversione ecologica, per la giustizia sociale e per un nuovo socialismo del XXI secolo
    può salvare le campagne toscane dall’abbandono e dallo sfruttamento. In questa direzione
    va rilanciato un lavoro politico capillare, popolare e radicato, che renda Rifondazione
    Comunista un punto di riferimento concreto per chi lavora la terra e la difende. Approvato

    5) odg adesione alla mobilitazione contro la chiusura della GKN – solidarietà ai lavoratori e
    alle lavoratrici

    Il Comitato Politico Regionale del Partito della Rifondazione Comunista, riunitosi a Empoli
    il giorno 29/06/2025

    Denunciata la gravità che la nefasta soluzione sia decretata per via giudiziaria,
    azzerando conseguentemente tutti gli impegni finora messi in atto per assicurare uno
    sbocco occupazionale alla vertenza
    Esprime solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della ex GKN e invita alla mobilitazione i
    livelli locali, provinciali e regionali del Partito aderendo e partecipando alle iniziative
    programmate dal Collettivo ex GKN per i giorni venerdì 11 e sabato 12 luglio a Firenze.

    Vista la precipitazione della vertenza ex GKN che, a causa degli effetti di una “sentenza”,
    rischia di essere sgomberata con la chiusura definitiva del plesso industriale e la
    conseguente definitiva perdita del posto di lavoro. Approvato

    6) ODG: promuovere la partecipazione e l’uguaglianza nel Comitato Politico Regionale*
    Considerato che
    che il Partito è attivamente impegnato nella rimozione degli ostacoli e delle discriminazioni di
    natura economica, sesso, genere, orientamento sessuale, etnia, religione, etc che impediscono di
    fatto la libertà e l’uguaglianza delle persone;
    che, nella propria organizzazione interna, spesso il partito non ha compreso quanto anche la
    provenienza geografica possa rappresentare un ostacolo all’uguaglianza delle compagne e dei
    compagni, in quanto coloro che provengono dai luoghi più periferici, infatti, si addossano spesso
    costi economici e di tempo aggiuntivi che rendono più difficile la loro partecipazione alla vita attiva
    del partito;
    che essere componente del Comitato Politico Regionale del partito della Rifondazione Comunista
    è un onore e non un onere;
    che negli anni scorsi, in occasione delle riunioni del Comitato politico regionale toscano si è
    sempre raggiunto il numero legale ma, nella maggior parte dei casi, superandolo di poco;
    che è compito del Partito creare le condizioni per un’ampia partecipazione dei compagni membri
    degli organismi dirigenti;
    che, nonostante l’interessante novità delle riunioni online, continuiamo a considerare come la
    modalità di riunioni principale;
    Tenuta di conto l’ampiezza geografica della nostra regione;
    Il congresso di Rifondazione Comunista nella Regione Toscana
    al fine di garantire pari dignità di partecipazione a tutte le compagne e i compagni
    indipendentemente dal loro luogo di residenza e lavoro e al fine di raggiungere un maggiore
    coinvolgimento degli stessi nelle scelte che il nostro Partito prenderà a livello regionale,
    Impegna
    gli organi direzionali e collegiali del partito a tenere periodicamente le proprie riunioni fisiche del
    Comitato Politico Regionale nei diversi luoghi della regione;
    invita
    i circoli e le federazioni che ospiteranno le riunioni future del Comitato Politico Regionale ad
    organizzare, in concomitanza delle riunioni, iniziative volte a migliorare la situazione economica del
    partito a livello regionale. Assunto

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