Never Ending Crisi
Il Governo esplicita il suo orientamento di classe per compiacere l’incontentabile Confindustria.
Pisa. La militarizzazione continua
La questione della base militare di Camp Darby torna alla ribalta, dopo mesi di silenzio intorno ai lavori avviati a metà febbraio, per il potenziamento delle infrastrutture che forniranno il raddoppio della ferrovia e una struttura d’acciaio sul Canale dei Navicelli, opere necessarie ad aumentare in maniera incontrollata il transito di armi e munizioni verso il porto di Livorno per essere smistate nei teatri di guerra del Mediterraneo, del Vicino e Medio Oriente, della penisola araba.
La scuola in movimento
In questi giorni si è rimessa in moto la scuola, congelata per mesi nella modalità “a distanza” che ha sospeso le relazioni e il dialogo educativo tra docenti e studenti, rappreso la socialità tra bambini/e, ragazzi/e, adolescenti che sono nell’età in cui la crescita culturale e la formazione come cittadini/e passa dalla relazione di gruppo.
Sopra il profitto niente.
Più che lavoratori, manodopera sacrificabile nella “rossiccia” Toscana
Alle (ingenue?) speranze che il “dopo-Covid19” sarebbe stato radicalmente diverso rispetto al “prima”, si sta sostituendo un’amara e sempre più disperante constatazione che non solo non è cambiato niente, ma in queste settimane (ormai mesi) la lotta di classe esercitata dal padronato si è fatta più aspra e impietosa. Non solamente e non tanto per la pressione che le associazioni industriali (Confindustria in testa) e commerciali hanno impresso su Governo, Regioni, Comuni per “riaprire tutto” a prescindere dai dati e dalla necessaria prudenza consigliata, quanto per la continuità produttiva che sottotraccia è stata mantenuta attiva – per tutto il periodo di presunto “blocco totale” (lockdown) – anche in aziende che non sarebbero dovute rientrare nella condizione di essenzialità (nonostante i famigerati codici ATECO glielo consentissero: un esempio per tutti, la Nuova Pignone di Massa).