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IL DRONE CHE HA ATTACCATO LA BASE DEGLI STATI UNITI IN GIORDANIA SAREBBE STATO SCAMBIATO PER AMICO

IL DRONE CHE HA ATTACCATO LA BASE DEGLI STATI UNITI IN GIORDANIA SAREBBE STATO SCAMBIATO PER AMICO 

 

Secondo il Wall Street Journal il drone che ha attaccato ieri la base statunitense Torre 22 in Giordania sarebbe stato scambiato per un velivolo senza pilota degli Stati Uniti che doveva rientrare alla base alla stessa ora.

Domenica 28 gennaio un drone ha attaccato la base statunitense Torre 22 in Giordania provocando la morte di 3 militari ed il ferimento di 34 soldati presenti nella base. Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal il drone che ha attaccato la base sarebbe stato scambiato con un altro velivolo amico che doveva tornare a casa in quegli stessi momenti.

Gli informatori del giornale statunitense hanno sottolineato che il ritorno del drone americano ha creato “una certa confusione” sul fatto che l’aereo in avvicinamento fosse un amico o un nemico, poi si sono accorti che non era quello che stavano aspettando.

Inoltre, le fonti hanno affermato che il drone nemico è stato lanciato dall’Iraq da una milizia sostenuta dall’Iran, ma gli Stati Uniti non hanno ancora trovato prove che Teheran abbia guidato l’attacco, riferisce RT.

Dopo quanto avvenuto il portavoce della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta studiando “in questo momento” le opzioni di risposta.

Kirby ha indicato che si sta ancora indagando “quale gruppo specifico è stato responsabile” dell’attacco, “senza dubbio” credono che sia stato “sostenito” da Kataeb Hezbollah, un gruppo sostenuto, ha detto, dalla Guardia Rivoluzionaria Islamica dell’Iran che opera in Iraq e Siria. In questo senso, ha assicurato che Teheran “sta fornendo le risorse” e le informazioni che “permettono a tali gruppi” di effettuare attacchi di questo tipo.

L’Iran ha negato le accuse della parte statunitense sul suo sostegno a questi gruppi, dichiarando che “tali affermazioni sono fatte con l’obiettivo politico specifico al fine di  invertire le realtà della regione”, minacciando “la pace e la stabilità regionale e internazionale”.

Se davvero il drone è nemico è stato confuso con quello amico allora c’è da stare tranquilli.

 

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