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Ieri una altra morte sul lavoro, la 33esima in Toscana quest’anno, è una guerra.

Ennesima tragedia sul lavoro in Toscana. Un 24 enne a Gaiole in Chianti precipita da dieci metri mentre sta montando dei pannelli.  Vedremo la dimanica specifica, ma più in generale di dati ci inducono a pensare spesso  al mancato rispetto delle più elementari misure di sicurezza (la cui verifica spetterà agli organi competenti) ma non solo a questo: poniamo comunque la domanda se davvero sia solo una questione di norme oppure lo stillicidio di morti sul lavoro sia  la condizione normale e che magari costringe i lavoratori stessi a non osservarle. Non è forse il caso di cominciare a pensare che la prima causa delle morti sul lavoro non sia la mancanza di regole, perché quelle ci sono, molto migliorabili ma ci sono,e non invece una questione più basilare cioè il diritto di pretenderne il rispetto,cioè i rapporti di forza che le rendano agibili concretamente? Tutto ciò è il risultato di una deregolamentazione che spesso costringe i lavoratori a correre rischi non dovuti. Chi ha operato per arrivare a questo sul piano legislativo negli ultimi decenni fà sfoggio di ipocrisia a esprimere il proprio cordoglio oggi, perché ne porta un pezzo di responsabilità. Noi continueremo certo a non parlare di tragica fatalità, e a provare a fare la nostra parte.

Segreteria regionale Rifondazione Comunista Toscana

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