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Contro la base Nato a Rovezzano (Fi) un coordinamento regionale per la pace

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Stanno trasformando la Toscana in un’unica grande portaerei nel Mediterraneo funzionale all’economia di guerra che sta sconvolgendo, e potrebbe ulteriormente registrare tragiche escalation, il continente. Il committente è la Nato, gli esecutori il nostro governo e gli enti territoriali, a cominciare dalla Regione Toscana. La seconda puntata – ma si parla anche di altri interventi in altre province – dopo la vicenda Coltano, è quella della caserma Predieri di Rovezzano a Firenze. Il copione è lo stesso, cioè la modalità più silente possibile per poi far trovare le cittadine e i cittadini di fronte al fatto compiuto. Oltre ad unirci al coro di no che movimenti, associazioni, qualche forza politica hanno sollevato anche a Firenze, aggiungiamo due richieste precise. La prima è di mettere in piedi un coordinamento regionale plurale contro la guerra e contro le politiche di militarizzazione del territorio: visto il dimensionamento e l’interconnessione dello scenario regionale non bastano più le sacrosante lotte locali. E’ una proposta aperta, non proprietaria e della quale ci facciamo solo latori, lavoreremo per verificarne le condizioni. L’interconnessione è presto detta: Camp Darby a Pisa con armi (anche atomiche), a due passi aeroporto militare e porto di Livorno, centro di comando logistico previsto a Firenze. E potremmo continuare. La Toscana sarà il comando NATO per il sud Europa e per tutto lo scacchiere europeo. Bene quindi contestare la localizzazione in città, a Firenze, di questo nuovo progettato comando, ma non ci si può fermare a questo. Con un escalation come quella in atto non c’è sito che tenga, è tutta la Toscana a rischiare grosso – e certamente tutta Firenze – perché il primo obbiettivo di armi intercontinentali sono sempre i centri di comando! Il centro non va fatto quindi, non spostato! La seconda questione è che ci stupiamo come nessuno abbia ricordato il contesto giuridico, a cominciare dai presunti sovranisti al governo, e nel Consiglio Regionale. L’adesione e la localizzazione delle basi Nato in Italia sono previste in accordi – in parte segreti – precisi, non si può moltiplicarle a piacimento. Il governo ha quindi  autorizzato tramite la revisione di questi accordi? E perché non vengono resi pubblici? Nelle interrogazioni presentate in parlamento  di questo non si fa menzione. E perché non vengono resi pubblici? Inoltre per le servitù militari italiane è previsto per legge un comitato paritetico in ogni regione, che deve essere coinvolta sulle scelte: è stato fatto per il caso di Firenze? Tanto più che passare da forze armate nazionali a Nato significa perdere ogni diritto di informazione e sovranità! Queste domande e queste proposte proveremo, con tutti coloro che ci stanno, a porle in ogni sede! Per fermare questa scellerata escalation, per la pace e la sicurezza dei toscani, degli italiani, ma anche degli europei.

Partito della Rifondazione Comunista – Toscana

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Firenze

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